lunedì 8 ottobre 2012

Askavusa: ancora tensioni a Lampedusa


Dal 7 settembre, giorno del naufragio di cui ancora non si hanno notizie certe, sono trattenuti nel centro di Lampedusa un gruppo di tunisini, che da alcuni gironi manifestavano malumori, per la loro permanenza prolungata e per le loro condizioni. Ieri sono scappati recandosi al porto di Lampedusa, per protestare e chiedere di essere trasferiti immediatamente. Hanno tentato di bloccare la nave e molti si sono tuffati in acqua.
Due ragazzi, uno di Askavusa e una militante francese che collabora con l'associazione ed è membra di Migreurop, erano sul posto per documentare e dare sostegno ai migranti,
sono stati accerchiati da un gruppetto di Lampedusani, che li hanno minacciati, una persona ha dato uno schiaffo  al componente di Askavusa, un altro, che lavora al centro di accoglienza, gli ha sputato in faccia, perché? Perché avevano detto di non prendersela con i Tunisini , ma con chi li trattiene sull'isola per tanto tempo, perché non si deve riprendere con le telecamere, che non si deve sapere niente, perchè......
Non si capisce come le autorità competenti non capiscono che prolungando la permanenza dei migranti a Lampedusa si creano tensioni e condizioni inaccettabili per i migranti, per i Lampedusani e per chi fa quello che può per aiutare i migranti.
 Mi viene in mente un articolo di Corriere immigrazione del 30/09/2012 dopo che una delle barche dei migranti, recuperate dall'associazione era stata incendiata.
 L'articolo diceva tra le altre cose : E anche l’associazione Askavusa, che aveva in dotazione  il barcone, sembra dar credito all’interpretazione razzista....,
e ancora Su questa lettura ci permettiamo di avere qualche dubbio..., L’immigrazione è un argomento che, qui come altrove, eccita facilmente gli animi.
Basta spargere la voce che qualcuno (i tunisini?) abbia rubato qualcosa o che ci sia stata una rissa e la miccia è accesa....
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L'articolo di Stefania Ragusa, sminuiva la nostra preoccupazione e dava una lettura dell'incendio di stampo mafioso nei confronti del sindaco. Mi viene in mente quell'articolo perché qualcuno provò a portare avanti quella lettura, non rendendosi conto, che c'è un problema reale sull'isola, di esasperazione, di razzismo, di violenza.
Le istituzioni continuano a considerare i migranti, specialmente i tunisini, come pacchi, senza emozioni, senza corpi, senza anime, dove si mettono devono stare, senza lamentarsi, senza dire niente, senza protestare.
Le istituzioni continuano a considerare Lampedusa come una terra di nessuno, dove tutto si può fare, nonostante gli scontri di settembre 2011, nonostante un incendio con tanto di rivendicazione, nonostante continue minacce a chi difende i migranti, tutto continua nella stessa maniera.
Bastava trasferire i migranti in tempi accettabili, per evitare quello che è successo ieri.
L'enorme solidarietà mostrata da molti Lampedusani nel 2011 è un patrimonio da coltivare e proteggere, in questo modo invece non si fa che mortificare chi crede che l'accoglienza e la convivenza siano possibili.
Ieri sul molo c'era anche qualche imprenditore del nord che a Lampedusa ha una attività, sentivo che si lamentavano : I Tunisini rovinano la quiete dell'isola, i Tunisini non sono come noi, i Tunisini rubano, incendiano, i Tunisini vanno rispediti in Tunisia, l'integrazione non è possibile.
Sono gli stessi che per O scià di Baglioni sono ad applaudire e a guadagnare, sono gli stessi che quando c'è una trasmissione televisiva , si fanno vedere parlando di migranti in maniera buonista e retorica.
 Non si può continuare in questa maniera, bisogna che Lampedusa possa avere garantita la propria dignità e possa continuare a svolgere il ruolo di isola ponte tra l'Africa e l'Europa, cosi è un gioco al massacro che può diventare sempre più pericoloso.


Ass. Culturale Askavusa
Lampedusa e Linosa (Ag)