giovedì 8 maggio 2014

Kayak per il diritto alla vita: Tunisia-Lampedusa-Bruxelles

Dal 1988, 20.000 persone, uomini , donne e bambini sono morte nel Mediterraneo . Erano tutti
candidati per l'immigrazione verso l'Europa . La carneficina continua ancora oggi . Tuttavia nel corso degli anni , l'immigrazione è diventata un "business": che grava per diverse decine di miliardi di euro l'anno sull'intera Europa e per i quali non vi è alcun controllo. Il reato di appropriazione indebita di fondi eur...opei per l'immigrazione è "routine"! In Sicilia -per esempio- la mafia attinge ai fondi pubblici europei attraverso i CIE gestiti da privati, mentre alle persone ivi rinchiuse servono derrate alimentari scadute raccolte nei supermercati locali.

Per mostrare la sua indignazione come cittadino europeo di fronte alla perdita di vite umane e 
all'appropriazione indebita di fondi pubblici assai poco portati alla luce dai media europei, Georges Alexandre , un franco- canadese di 45 anni ha intrapreso un viaggio in mare e fluviale lungo 3700 km. in kayak, partendo dalla Tunisia e Lampedusa per arrivare a Bruxelles. L'obiettivo formale di questa "odissea umana " è quello di chiedere leggi di riforma in materia di immigrazione al Parlamento europeo e la creazione di una organizzazione europea di gestione dell'immigrazione e delle richieste di asilo - OGIDA 

Tale organizzazione europea avrebbe in carico l'intera gestione dei centri di accoglienza in Europa e le decine di miliardi di euro che ogni anno vengono assegnati all'immigrazione, realizzando cosi' notevoli risparmi e un migliore controllo dei fondi pubblici e tagliando "l'erba sotto i piedi" alla delinquenza organizzata che dell'immigrazione ha fatto un business criminale.
Nel Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia , i governi concordano nel dire che l'Unione Europea dovrebbe essere più coinvolta nel processo di accoglienza dei migranti. A O.G.I.D.A. rispondere a questa richiesta, stabilendo una gestione coerente e umana dei flussi migratori . Personale addestrato avrebbe il compito di far applicare le regole di rispetto e dignità tanto care al nostro continente. Eviteremmo cosi' i naufragi in mare e la tratta di esseri umani ai nostri confini . Naturalmente, allo stesso tempo, un chiaro contratto che preveda diritti e doveri per tutti, dovrebbe essere alla base di questa corretta politica di migrazione tra i paesi ospitanti e gli immigrati stessi .

Nel corso del suo viaggio, Georges Alexandre si ferma in città e paesi per presentare agli amministratori pubblici, ai funzionari eletti, alle associazioni e alla popolazione locale, una petizione che e' già stata firmata da politici e società civile dell'isola italiana di Lampedusa . E ' on-line in italiano su :e in lingua francese all'indirizzo: www.firmiamo.it/ogida

E' da novembre 2010 che Georges Alexandre ha iniziato questo progetto, dopo un anno vissuto sull'isola di Lampedusa e un giro completo dell'isola con il suo kayak per denunciare l'orrore dei respingimenti dei profughi in alto mare e in Libia; pratica illegale secondo la legge, ma orchestrata dal governo italiano di Berlusconi, con l'aiuto del colonnello Gheddafi.

Da febbraio a maggio 2011, ha vissuto insieme ai tunisini e ai lampedusani lo smarrimento, l'inefficienza del governo italiano per arrivo in massa degli immigrati. Durante questo periodo, divenne un osservatore indipendente redigendo relazioni che il Gruppo EveryOne per i diritti umani ha rivolto al Parlamento europeo e all'UNHCR . Ha inoltre lavorato a stretto contatto con la stampa internazionale e sull'isola di Lampedusa contribuendo ad aiutare i migranti tunisini nel trovare cibo , riparo e altre cure indispensabili.
Questa esperienza sul campo gli ha permesso di vedere il deficit complessivo delle politiche e della miriade di leggi sull'immigrazione in Europa e di pensare al suo sistema di revisione . "L'Unione Europea deve essere coinvolta più concretamente nella gestione dei flussi migratori. Cio' e' utile non solo per permettere controlli draconiani ai fondi pubblici europei erogati, ma anche per evitare gli overflow sperimentati a Lampedusa e gli abusi e le ingiustizie presenti in molti centri di detenzione nel nostro continente ", dichiara.
Con questa traversata egli intende mettere l'Unione Europea e i suoi cittadini di fronte ai tragici costi umani e finanziari scaturiti da una certa immagine di "Terra Promessa" data dall'Occidente e il vuoto umanitario reale, voragine aperta di sofferenza dove continuano a perdersi molte vite innocenti .

Georges e' partito dalla Tunisia il 10 settembre 2011 con un kayak da mare e ha raggiunto l'isola di Lampedusa, Malta ( dove ha incontrato il presidente del paese ) e la Sicilia. Ha poi navigato lungo la costa occidentale italiana fino alla foce del Tevere nei pressi di Roma dove e' giunto alla fine di settembre 2012. A seguito di un infortunio in mare ha dovuto fermarsi per la convalescenza di 10 mesi e mezzo, ha ripreso la paiata il 12 Agosto 2013 dal Lazio e ha percorso le coste italiane fino ad arrivare in Francia il 14 settembre 2013. Proseguendo lungo le coste meridionali francesi e' arriato alla foce del Rodano, dove ha abbandonato il mare per continuare lungo i canali fluviali. Il 20 novembre 2013, a causa delle difficili condizioni meteo ( neve ) nei pressi di Montelimar ha dovuto sospendere temporaneamente il suo viaggio per il periodo invernale.
Attualmente è in Saintes Charente - Maritime, dove organizza incontri e conferenze . Cerca inoltre di incontrare i politici francesi, per sensibilizzare alla sua causa.

La partenza con la sua piccola barca da Montelimar è in programma per il prossimo 10 maggio.
Un'altra sfida per Georges Alexandre e il suo movimento cittadino "Kayak per il diritto alla vita" che continua la " traversata Tunisia - Lampedusa - Bruxelles ", questa volta via Rodano, Saona e canali e che raggiungerà Bruxelles nel settembre 2014 , dove presenterà la sua petizione al Parlamento europeo. Petizione sostenuta -tra gli altri - dal sindaco di Lampedusa, dal Presidente della Repubblica di Malta, dal senatore italiano Giacomo Santini , dall'europarlamentare Niccolo' Rinaldi e dal sindaco di Carry- le- Rouet.

" Lungo il mio cammino, ho intenzione di informare l'opinione pubblica anche attraverso i media, le conferenze politiche, le organizzazioni e le associazioni sul territorio, delle perdite assurde di vite innocenti e della massiccia appropriazione indebita di denaro pubblico assegnato dalla politica di immigrazione in Europa ... con i nostri soldi delle tasse!"

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E' possibile leggere e firmare la petizione che Georges Alexandre sta portando al parlamento europeo a questi indirizzi online:

In italiano:
www.firmiamo.it/ogida

www.avaaz.org/it/petition/Per_una_gestione_piu_umana_dellimmigrazione_in_Europa/

In francese:
www.jesigne.fr/soutienogida

In Inglese:
www.gopetition.com/petitions/omiar.html

Ogni notizia riguardante il suo viaggio e' consultabile sulle pagine Facebook


in italiano:
https://www.facebook.com/pages/Kayak-per-il-diritto-alla-vita/122177261132767?fref=ts

in francese:
https://www.facebook.com/kayakpourledroitalavie