lunedì 28 luglio 2014

Lettera agli isolani di Lampedusa e Linosa dall'associazione Askavusa

"In questi anni le nostre posizioni sulle migrazioni sono state sempre molto chiare, e a volte motivo di scontro con una parte dei lampedusani. Siamo stati sempre una minoranza ad avere avuto un approccio con i migranti di solidarietà, anche se poi abbiamo visto molte persone ritirare premi e onorificenze, o parlare in TV o inginocchiarsi davanti al Papa. Persone che magari avevano partecipato agli scontri contro i tunisini a settembre del 2011 o che si erano mostrate ostili nei confronti dei migranti. Una delle posizioni più diffuse era ed è “L’importante è che non si vedano”. Tv e telegiornali servi del potere, hanno invece amplificato e distorto (spogliandolo da ogni riferimento politico) il comportamento di pochi, costruendo l’immagine dell’isola dell’accoglienza, assolutamente funzionale al sistema, cosi come lo era stata “l’isola invasa” nel 2011.
Da qualche tempo diciamo che sotto le politiche sulle migrazioni, si nascondono politiche militari e che il piano dell’Europa è quello di fare di Lampedusa una grande base militare, l’Europa delle banche e del capitale, che ha nel governo Renzi un altro dei governi fantoccio, dopo Monti e Letta. Ci siamo sempre esposti contro il Muos (la grande base radar della marina americana con sede a Niscemi, tra Caltanissetta e Ragusa), non solo perché è un opera dannosa per la salute di migliaia di persone, ma perché è uno strumento di guerra e di controllo di tutto il Mediterraneo. Guerre che sono la prima causa delle migrazioni moderne. Chi pensa che le questioni di Lampedusa si possano risolvere con un’analisi locale, ha perso in partenza. Ci troviamo nel mezzo di un grande conflitto mondiale, e manovre ancora più grosse ci attendono, dove da una parte ci stanno le masse sfruttate e diseredate e dall’altra un ristretto gruppo di persone che decide esclusivamente basandosi su logiche di profitto e di conquista. Le migrazioni sono solo una conseguenza di queste dinamiche che si perpetuano da anni, se non da secoli.
Dopo il 3 ottobre abbiamo visto l’isola militarizzata, e oggi sappiamo con certezza che c’è l’intenzione di montare altri due radar potentissimi, sempre ad uso militare. Noi crediamo che se certi problemi storici non si sono mai risolti è perché l’isola deve restare il più possibile senza servizi (o insufficienti o a costi altissimi, come l'assistenza sanitaria, il costo dei trasporti, del carburante, l'approvvigionamento dei beni primari, ecc) in modo da facilitare il momento in cui dovrà essere completamente espropriata. 

CHIEDIAMO PUBBLICAMENTE
all'Amministrazione di Lampedusa e Linosa fare luce ed informare la popolazione su quanto sta accadendo rispetto alla massiccia militarizzazione dell’isola.
Inoltre, non avendo avuto in passato alcun tipo di riscontro per poterci fidare delle istituzioni, inviamo questa lettera al solo scopo di conoscenza:
-al presidente della Regione Sicilia Crocetta, che già una volta ha ammesso la sua totale impotenza sulle decisioni militari in Sicilia rispetto al MUOS, evidenziando il ruolo di completa subordinazione della Sicilia agli USA;
-al presidente del consiglio Renzi, che è anche venuto sull’isola per chiedere al sindaco di candidarsi, e a questo punto ci sembra chiaro il perché;
-al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, una delle prime cause della completa perdita di ogni tipo di sovranità dell’Italia.
Crediamo che solo unendoci e considerando le migrazioni sotto un ottica di questo tipo, possiamo provare a contrastare quello che ci aspetta, altrimenti ci tocca o andare via o morire di tumore, o tra qualche anno essere cacciati via, magari dopo un nobel per la pace….
Uniamoci contro la militarizzazione di Lampedusa e lo sfruttamento di tutti i territori.
Uniamoci contro l’imperialismo e contro chi vuole rendere schiavi migliaia di persone."

Ass. Culturale Askavusa